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Due anni di tutela dell’ambiente in Costituzione Italiana: un passo storico verso un futuro sostenibile

Il 2024 segna il secondo anniversario di una significativa evoluzione nella Costituzione Italiana: l’inclusione della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi fondamentali della Repubblica. L’8 febbraio 2022, la Camera dei Deputati ha approvato in seconda lettura la legge costituzionale che ha modificato gli articoli 9 e 41 della Carta Fondamentale, segnando una pietra miliare nella protezione dell’ambiente e dei diritti degli animali in Italia.

Un passo storico per la Costituzione

Il cambiamento costituzionale, approvato con 468 voti favorevoli, 1 contrario e 6 astenuti, ha rappresentato un passo cruciale nella lotta per la sostenibilità ambientale e il benessere animale. Le modifiche, presentate nel 2019 con la prima firma del senatore Gianluca Perilli, non solo hanno ampliato il concetto di ambiente, ma hanno introdotto un approccio che considera la tutela ambientale come un valore intrinseco e non solo in funzione dell’utilità per l’uomo.

La nuova formulazione dell’Articolo 9

L’articolo 9 della Costituzione, che fino ad allora si occupava esclusivamente della tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico, è stato ampliato per includere la protezione dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi. La nuova versione dell’articolo recita:

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.”

Questo cambiamento non solo riflette un riconoscimento della complessità ambientale, ma sottolinea anche la necessità di considerare gli effetti delle azioni odierne sulle generazioni future. L’inclusione esplicita della tutela degli animali, sebbene formulata come una riserva di legge, segna un avanzamento significativo nel riconoscimento dei diritti degli esseri senzienti.

L’Articolo 41 e l’economia sostenibile

L’articolo 41, che regola l’iniziativa economica privata, è stato modificato per includere nuovi vincoli riguardanti la salute e l’ambiente. La nuova formulazione stabilisce:

“L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.”

Questa revisione implica che le considerazioni ambientali e sanitarie non possono più essere subordinate ad interessi economici privati, ma devono essere integrate nella pianificazione e regolamentazione delle attività economiche. L’inserimento di tali principi alla pari con la sicurezza, la libertà e la dignità umana rappresenta un chiaro impegno per una crescita economica sostenibile e responsabile.

Implicazioni e prospettive future

L’inserimento della tutela ambientale e della biodiversità nella Costituzione Italiana non è stato solo un traguardo giuridico, ma una dichiarazione di intenti. Questo cambiamento ha offerto una base solida per futuri contenziosi legali riguardanti la protezione climatica e ambientale, fornendo agli attivisti e alle istituzioni uno strumento normativo più robusto per spingere verso una transizione ecologica urgente e necessaria.

Inoltre, la nuova formulazione dell’articolo 41 può influenzare le politiche economiche e industriali, incoraggiando un maggior rispetto per gli standard ambientali e sociali. Le imprese e le istituzioni, infatti, sono ora chiamate a considerare seriamente l’impatto delle loro attività non solo sull’economia, ma anche sull’ambiente e sulla società.

Conclusioni

L’8 febbraio 2022 è entrato nella storia come un giorno in cui l’Italia ha deciso di mettere in primo piano la sostenibilità ambientale e il benessere animale nel suo ordinamento giuridico. Con la celebrazione di questo anniversario, è fondamentale riflettere sui progressi fatti e sui passi futuri necessari per garantire che questi principi fondamentali non solo siano rispettati, ma anche che ispirino una cultura di responsabilità e sostenibilità per le generazioni a venire.

Auspichiamo che tutti, classe politica in primis, colgano l’opportunità di concretizzare quanto è stato introdotto in Costituzione, onorando così il lavoro di coloro che hanno reso possibile questa storica evoluzione.

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