Il settore energetico italiano si prepara a un cambiamento significativo: il superamento del Prezzo Unico Nazionale (PUN) di vendita dell’energia elettrica a partire dal 1° gennaio 2025. Questo provvedimento segna un passaggio epocale verso l’introduzione di prezzi zonali, riflettendo meglio le dinamiche del mercato all’ingrosso dell’energia elettrica. Il decreto n. 151 del 18 aprile 2024 del Mase, in attuazione dell’art. 13 del D.Lgs 210/2021, ha stabilito le condizioni e i criteri per l’applicazione di questa nuova struttura tariffaria, dopo aver ricevuto il parere favorevole dell’ARERA.
La transizione dal PUN ai prezzi zonali
Il PUN è stato introdotto nel 2004 come il riferimento di prezzo per l’acquisto di tutti i consumatori italiani. Esso rappresenta una media ponderata dei prezzi zonali di vendita dell’elettricità prodotta, da tutte le fonti per ogni ora e giorno dell’anno, sulla Borsa Elettrica Italiana gestita dal Gestore dei Mercati Energetici (GME). Il dato nazionale varia in base a diversi fattori, tra cui la domanda e l’offerta di energia, il costo delle materie prime utilizzate per produrre l’elettricità, le condizioni climatiche e la disponibilità delle fonti energetiche. Tuttavia, l’evoluzione del mercato energetico, con un incremento significativo delle fonti rinnovabili e una maggiore variabilità della domanda e dell’offerta, ha reso necessario un cambiamento verso un sistema più flessibile e aderente alle condizioni reali di mercato.
Dal 1° gennaio 2025, i prezzi dell’energia elettrica per i clienti finali saranno basati sui prezzi zonali orari, calcolati in base agli andamenti del mercato all’ingrosso. Il passaggio fra i due regimi di prezzo avverrà attraverso un meccanismo transitorio di perequazione, volto a compensare eventuali differenze tra il prezzo zonale e il prezzo di riferimento calcolato dal GME, denominato PUN Index GME. Questo indice servirà come riferimento per la quotazione dei contratti di lungo termine di energia elettrica.
Meccanismo di perequazione: le opzioni in esame
ARERA ha presentato due opzioni per il meccanismo di perequazione, con l’obiettivo di garantire una transizione fluida verso il nuovo sistema di prezzi zonali.
- Perequazione sull’acquisto di energia: la prima opzione prevede una componente perequativa applicata agli acquisti sul mercato del giorno prima, gestita dal GME. Questo sistema consente di mantenere una valorizzazione uniforme a livello nazionale per l’energia acquistata, facilitando la gestione delle partite economiche e preservando l’attuale quadro regolatorio del mercato all’ingrosso.
- Perequazione sull’energia prelevata: la seconda opzione prevede che la componente perequativa sia applicata all’energia prelevata, gestita da Terna nell’ambito del dispacciamento. Questo approccio potrebbe semplificare alcuni aspetti, come l’eliminazione dei corrispettivi di non arbitraggio, ma richiederebbe una riorganizzazione delle garanzie e delle partite economiche tra operatori di mercato e gestori di rete.
ARERA ha espresso una preferenza per la prima opzione, in quanto minimizza le modifiche al quadro regolatorio esistente e limita l’impatto sul mercato retail.
Impatti sui mercati dell’energia e sugli utenti finali
L’introduzione dei prezzi zonali avrà un impatto diretto sui mercati dell’energia, sia a livello all’ingrosso che retail. Nel mercato all’ingrosso, gli operatori dovranno adattarsi a una nuova dinamica di prezzo, con una maggiore trasparenza delle condizioni di mercato locali. Nel mercato retail, invece, i fornitori dovranno adeguare le loro offerte, includendo il nuovo PUN Index GME come riferimento per i contratti di vendita.
Per i consumatori, in particolare quelli attivi nel mercato libero, sarà essenziale comprendere le nuove modalità di determinazione dei prezzi, che potrebbero includere sia il prezzo zonale sia la componente perequativa. Le offerte PLACET (Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela) e i servizi di ultima istanza potrebbero necessitare una revisione per adeguarsi ai nuovi criteri di calcolo. Questo cambiamento potrebbe comportare benefici economici per i consumatori in aree caratterizzate da una maggiore diffusione di energia rinnovabile e costi inferiori. Tuttavia, esiste anche il rischio di una maggiore volatilità dei prezzi, rendendo necessarie strategie di mitigazione, come l’adozione di contratti basati esclusivamente su fonti rinnovabili o opzioni di prezzo interrompibile. La sfida consisterà nel garantire che i consumatori, in particolare quelli più piccoli e vulnerabili, possano adattarsi efficacemente a queste modifiche senza subire aumenti nei costi energetici.
Il Prezzo Unico Nazionale (PUN), componente chiave delle offerte luce, continuerà a influenzare periodicamente il costo delle tariffe. L’introduzione dei prezzi zonali non dovrebbe alterare questo meccanismo, ma piuttosto avvicinarlo alle dinamiche reali delle diverse aree geografiche, migliorando così l’efficienza complessiva del sistema energetico italiano.
Futuro del meccanismo di perequazione e conclusioni
Il meccanismo di perequazione è previsto almeno fino al 31 dicembre 2025. ARERA ha il compito di definire i termini e le modalità per il suo superamento, considerando diverse categorie di clienti e il loro contributo alla flessibilità e all’efficienza del sistema. La fine del meccanismo di perequazione avverrà, tuttavia, non prima del 2026, con almeno 12 mesi di preavviso.
Questo cambiamento rappresenta una significativa evoluzione del mercato elettrico italiano, adeguando il sistema di prezzi alle moderne esigenze di un mercato sempre più interconnesso e orientato verso le energie rinnovabili. La transizione ai prezzi zonali dovrebbe incentivare un uso più efficiente delle risorse energetiche, promuovere una maggiore concorrenza e offrire ai consumatori segnali di prezzo più accurati.
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